Un elemento fondamentale: la comunicazione, cioè quel processo volto a trasmettere delle informazioni a qualcuno o qualcosa.
Perché la comunicazione è vita?
Perché la possiamo identificare come il fulcro dell’intera esistenza! Affermazione azzardata? Decidete voi…
Facendo un volo pindarico attraverso l’evoluzione dell’uomo, le prime forme di comunicazione le possiamo riscontrare già milioni di anni fa.
Nell’arte preistorica, per esempio, il ritrovamento di disegni e/o incisioni che raffigurano animali selvaggi sono un primo tentativo di descrivere l’ambiente circostante, una sorta di fotografia, come quella che postiamo su Facebook, per intenderci.
Sono state individuate anche scene di caccia, dove figure umane stilizzate erano state aggiunte in una sequenza per raccontare un fatto, una storia: ciò dimostra che quelle persone erano in qualche modo organizzate, il che presuppone che un processo di comunicazione – seppur primordiale – doveva esistere.
Dalla preistoria passiamo alla storia, momento in cui comparvero le prime forme di scrittura.
Impossibile non citare la classe privilegiata e protetta degli scribi, che si occupavano di faccende economiche, giuridiche e religiose, e che, in seguito, diedero inizio anche alla produzione dei primi testi storici e scientifici.
In seguito, nell’uomo si fecero presto sentire il desiderio e l’esigenza di comunicare anche a distanza: i piccioni viaggiatori in Egitto, i segnali di fumo degli indiani d’America e il suono incessante dei tamburi in Africa, possono essere considerati alcune prime forme di telecomunicazioni.
E poi venne Gutenberg – l’inventore della stampa – anche se qualche secolo prima i cinesi qualcosa di simile l’avevano già fatto.
L’escalation successiva ce la ricordiamo meglio: il telegrafo, il telefono, la radio, la televisione, internet… e arriviamo ai tempi nostri!
Beh, direi che a livello comunicativo, noi uomini ne abbiamo fatta di strada… e nel regno animale? Beh, il regno animale non è da meno, anzi!
La parola, intesa come quella ragionata dell’uomo, non esiste, ma in comune abbiamo l’uso dei gesti e della voce e – con lo studio e l’osservazione – si sono scoperte un’infinità di meravigliose forme di comunicazione tra gli animali.
Sono innumerevoli gli esemplari di terra, acqua e aria che le sfruttano per trasmettere un messaggio, ciascuno con uno scopo ben preciso: l’accoppiamento e la riproduzione, la delimitazione e difesa del proprio territorio o per cooperazione sociale.
Attraverso l’uso del canale uditivo, per esempio, troviamo il canto delle balene, l’abbaiare di un cane, il ruggito di un leone o il ronzio delle zanzare.
«Il ronzio delle zanzare?». Già, per la precisione, quello delle femmine.
La frequenza con cui sbattono le ali è inferiore a quella dei maschi e solo quando sono disposte ad accoppiarsi, abbassano questo valore per far sì che il maschio possa allinearsi e quindi copulare! …per la cronaca, sono le femminucce che poi ci mozzicano di notte!
Messaggi che usano il canale visivo li troviamo nella lucciola e la sua luce o nei cambiamenti cromatici del polpo. Nella mia esperienza d’istruttore subacqueo, ricordo con piacere lo stupore di molti miei allievi nel vedere la velocità con cui questo cefalopode cambia tonalità – un modo per manifestare il proprio stato d’animo – è stupefacente.
Di esempi riconducibili alla comunicazione gestuale, invece, potremmo riempire pagine, ma ne menzionerò solamente uno, speciale, la danza delle api esploratrici usata per indicare la distanza e la direzione del cibo… semplicemente affascinante.
Continuando la scoperta della comunicazione attraverso i sensi, arriviamo all’olfatto. L’esempio più familiare è quello del cane, che con la pipì marca il proprio territorio, oppure quello della marmotta, che usando una sostanza prodotta da una ghiandola posta sulle guance raggiunge il medesimo fine.
Cosa non ci s’inventa per comunicare!
Siamo giunti alla fine. Come è facilmente intuibile, questo articolo non voleva essere un trattato sulla comunicazione ma solo un modo simpatico – soprattutto leggero – per iniziare questa sezione del mio blog: Comunicazione… in pillole!
A questo punto possiamo o non possiamo confermare l’affermazione d’apertura dell’articolo? Direi di sì! La comunicazione è vita!
Grazie e… al prossimo articolo!